Compagnia privilegiata, costituita nel 1600 e soppressa nel 1858. Sorta come
libera associazione di armatori e di mercanti, venne acquistando via via
un'importanza politico-militare sempre più rilevante. Nel 1749
abbandonò completamente l'attività mercantile per dedicarsi alla
espansione coloniale. Uscita vittoriosa da una serie di scontri con la rivale
compagnia francese, conseguì il diritto di prelazione sulla conquista
dell'India. Nel 1757 completò la conquista del Bengala. Quindi si
inserì nella lunga contesa tra Maratti e Musulmani, umiliando con una
schiacciante vittoria i primi a conclusione di una campagna durata dal 1803 al
1805. L'opera di conquista fu completata nella prima metà del XIX sec.
Gli indù Maratti vennero definitivamente sconfitti nel 1818; tra il 1848
e il 1849 fu portata a termine la conquista dell'attuale Pakistan. Nel 1857 i
soldati indiani della Compagnia si ribellarono ai comandanti nel Nord del Paese,
sperando forse in un appoggio della popolazione che non ci fu. La repressione fu
spietata. Cogliendo a pretesto anche questo episodio, ma mossa soprattutto dal
timore dello strapotere che era andata assumendo, la corona inglese sciolse nel
1858 la Compagnia e avocò la sovranità sui territori
occupati.